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Come spendi, mangi

Cume spìnne, accussì magne

Perché scegliere prodotti di piccoli agricoltori invece che presso la grande distribuzione?
Spesso me lo sono chiesto anche io. Il sapore è buono, i biscotti sono dolci, i pasticcini sono cremosi, la pasta è al dente e non scuoce, la marmellata è spalmabile, il miele è miele, e tutto a un costo bassissimo.

Mia suocera dice: Cume spìnne, accussì magne!

Traduzione dal foggiano: come spendi, mangi.
E allora ti informi, unica via per tutelarsi. Da un articolo di Altroconsumo dal titolo “Attrazione chimica” “cinquecento tra i marchi che affollano quotidianamente il nostro carrello sono riconducibili a poche multinazionali che controllano il 70% dei piatti dell’intero pianeta. E non va meglio per il mercato delle sementi; per ora sono in sei a spartirsi oltre il 60% del mercato delle sementi e dei fitofarmaci; la diminuzione delle aziende indipendenti di semi ha fatto si che i prezzi applicati agli agricoltori delle sementi siano cresciuti fino a quadruplicarsi in vent’anni”, con enormi guadagni per le multinazionali a scapito degli agricoltori e dei consumatori. Nell’articolo si parla per esempio della posizione di potere posseduta da Bayer, che attraverso varie controllate è in grado di influenzare tutta la catena agricola, dalla semina, ai trattamenti in campo, alla tavola, fino al dopo pasto essendo uno dei principali gruppi farmaceutici del pianeta.

Informati e chiedi

Eh allora io vi dico: “Andate al mercato contadino, quello vicino a casa, dove trovate i prodotti realizzati con farine biologiche macinate a pietra di grano duro, di grano tenero, d’orzo, di segale, di farro, i vini rifermentati in bottiglia, tanti gusti di marmellate, solo per citarne alcune. Vi accorgerete dell’enorme differenza”. E così tutelate voi e i piccoli produttori che lottano contro le multinazionali.

Chiedete poi che le farine siano di grani antichi, che rispetto a quelli moderni hanno una minor concentrazione di amido e una maggior percentuale di fibre e di elementi funzionali che aiutano l’organismo a cominciare meglio la giornata. Per esempio l’avena è una fonte di carboidrati a lenta digestione, ricca di fibre e per questo in grado di fornire energia a lungo termine senza causare picchi insulinici; la farina di farro ha un ridotto apporto calorico rispetto la farina di grano duro, ma una maggior percentuale di proteine e di vitamine del gruppo B; la farina di segale ha un basso indice glicemico ed è quindi particolarmente indicata nella dieta dei diabetici, solo per citarne alcune.

Facciamo qualcosa

Qualcosa si sta muovendo, stanno nascendo gruppi ovunque per la ricerca di prodotti a filiera corta, che, tra le altre cose, permette di riconoscere un prezzo più equo ai produttori; in Francia cento chef tra cui alcuni stellati, hanno condannato con un documento pubblico “l’invasione dell’agrochimica nei nostri piatti appellandosi a valori per loro non negoziabili come sostegno alla biodiversità, rispetto dell’ambiente e salute dei consumatori” (cfr. Altroconsumo).

E tu cosa fai? Tutelati!

Alcuni prodotti del mercato contadino li puoi trovare anche di seguito:

Farina grano tenero di ZampaNera

Farine di Santa Barbara

Farina di castagne di Agriappennino