Negli ultimi 10/15 anni il nostro “dizionario” dell’alimentazione ha dovuto accettare l’uso di nuove terminologie, di cui alcune sono sinonimo di problemi, come le allergie e le intolleranze alimentari.
Una di queste problematiche è certamente l’intolleranza al lattosio, grattacapo che riguarda sempre più persone in ogni angolo del mondo.
I numeri che diversi studi scientifici ci mostrano a riguardo sono importanti.
È stato provato, infatti, che il lattosio è poco tollerato da circa il 75% della popolazione mondiale, obbligando gli studiosi del settore ad apportare un cambiamento della terminologia dedicata a questo “disturbo”.
Se un tempo chi non digeriva il latte era considerato “intollerante al Lattosio”, oggi è considerato un individuo normale, mentre coloro che in età adulta ancora digeriscono il latte sono identificati come “lattasi-persistenti”.
Nell’era digitale, dove tutte le informazioni affermano un concetto e lo contraddicono un attimo dopo, è importante fare un po’ di chiarezza sull’argomento.
Cos’è realmente l’intolleranza al lattosio?
L’intolleranza al lattosio è data dalla carenza o dall’assenza nel nostro corpo di un enzima chiamato lattasi.
Questo enzima è responsabile della scomposizione dello zucchero chiamato Lattosio, separandolo in due zuccheri semplici, il glucosio ed il galattosio.
Quando si ha un’intolleranza, che può essere anche di altro tipo (come quella al glutine), il nostro corpo reagisce attraverso sintomi che possono essere più o meno fastidiosi, e che possono condizionare la nostra vita.
Come ben sappiamo, il lattosio si trova in quantità variabili nel latte e nei suoi derivati, come la ricotta, il burro, lo yogurt ecc., ma lo sapevate che nel Parmigiano Reggiano non ve n’è traccia?
Il Parmigiano Reggiano, considerato il re dei formaggi per qualità e sapore, ha anche l’invidiabile “dote” di non contenere lattosio, lasciandoci godere indisturbatamente della sua bontà.
Grazie al suo metodo di produzione ed ai tempi di stagionatura, infatti, diventa un alimento sicuro per la salute del consumatore, oltre ad affermarsi come importante alimento consumabile quotidianamente, per l’apporto benefico in termini di minerali, vitamine e proteine.