Cibo e tv - insidie al parco
alimentazione sana

Cibo, tv e rane bollite

Il piacere di stravaccarsi sul divano e rilassarsi davanti ad un buon libro o a qualcosa di divertente alla tv.
Ci sono giorni in cui il mio pensiero va spesso in quella direzione.

E così, nei giorni più fortunati in cui riesco a farlo, accendo la televisione cercando qualcosa di interessante o “leggero” da guardare e… niente.
Su un numero spropositato di canali che il digitale terrestre “gratuito” offre, non sono ancora riuscito a trovare un canale che si allinei in modo equilibrato a ciò che mi piace vedere.
Mi pare di capire che la totalità dei canali tradizionali si sia tremendamente accomodata da più di un decennio, proponendo format per lo più inutili ed intervallati da propaganda farneticante.

Vi è mai capitato di guardare uno di quei canali dedicato ai più giovani?
Sicuramente chi ha dei figli piccoli saprà di cosa parlo.

A parte l’ottima decisione della Rai di non mostrare più pubblicità su alcuni dei suoi canali (tra cui Rai Yoyo), l’investimento delle grandi marche raggiunge solo negli USA i 12 miliardi di dollari (fonte APA, Associazione Psicologi Americani), consapevoli dell’impagabile investimento che stanno facendo sui nostri giovani.

Che cosa vogliono “vendere” ai nostri figli?

Oltre ai classici spot di giochi ed accessori per la scuola, quelli che più martellano la testa dei bambini sono quelli alimentari, di marche che vendono prodotti a dir poco discutibili, su tutti McDonald’s, Nestlé e Kellogg’s.
Agiscono in modo subdolo e si radicano nella mente dei bambini, garantendosi i futuri testimonial affezionati alla loro discutibile marca.

Chi di noi era giovane negli anni ‘80 e ’90 sicuramente ha delle sensazioni positive legate ad alcune marche dell’epoca, tempi in cui la manipolazione del consumatore si fermava a “trucchetti” oggi considerati da principianti del settore (vedi pubblicità del dado Knorr… “Ei papà, guarda, un pollo!”)
Oggi, purtroppo, le regole del gioco sono cambiate, e molto.

Avete già sentito del principio della rana bollita?

Immaginiamo una pentola piena d’acqua fredda ed una rana che vi nuota tranquilla.
Mettiamo la pentola sul fuoco di un fornello e l’acqua inizia pian piano a scaldarsi.
La temperatura aumenta leggermente e la rana gradisce il tepore.
La temperatura sale, per la rana il disagio inizia ma è sopportabile.
L’acqua è davvero molto calda, inizia a bollire, la rana la trova sgradevole ma è indebolita dal calore e non riesce a reagire.
L’acqua arriva ad ebollizione e la rana muore bollita.

Noam Chomsky, l’autore di questa considerazione, fa riferimento all’attitudine passiva della società e ancor di più dei soggetti considerati deboli, i quali non riescono a reagire ai cambiamenti lenti e graduali, persino quando dannosi alla loro stessa vita.

Per nostra fortuna (o sfortuna, ce lo dirà il tempo) in un settore dove le aziende dell’intrattenimento sono decadute, ve ne sono altre che propongono alternative, e ci privano, momentaneamente, dei molteplici “consigli per gli acquisti” (Netflix, ChiliTV, ecc).

Mangiare sano, oggi, significa pensare attivamente, conoscere ed impegnarsi, andando alla ricerca costante di ciò che ci fa stare bene, indipendentemente dalla propaganda di una vita felice e prosperosa.

Il mio consiglio è quindi di evitare di mettere nostro figlio davanti alla tv e tornare a “riprenderlo” un’ora dopo; poiché in quell’ora di svago non avrà staccato la mente dai problemi della giornata, ma avrà imparato qualcosa dal più inaffidabile dei baby-sitter, la tv.

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