Non sempre biologico significa migliore.
AGRICOLTURA BIOLOGICA
L’agricoltura biologica, a differenza di quella convenzionale, deve sottostare a numerose regolamentazioni e controlli. Vediamo perché e in quali ambiti si distingue da quella convenzionale. Con “agricoltura biologica” si intendono un insieme di pratiche agricole controllate e codificate dal punto di vista legislativo. Il primo Regolamento stilato fu quello CEE 2092/1991, attualmente sostituito dal Regolamento CE 889/2008 e ampliato dal D.M. 27 novembre 2009, n. 18354.
Tutti i prodotti agricoli “biologici” devono essere coltivati ed allevati utilizzando esclusivamente sostanze naturali ed escludendo totalmente prodotti di sintesi, come concimi chimici, diserbanti, pesticidi, ecc. In particolare, l’agricoltura biologica deve preservare l’ambiente ed evitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, come il suolo, l’acqua e l’aria.
AGRICOLTURA BIOLOGICA: VANTAGGI
Da uno studio dell’EFSA (European Food Safety Authority) del 2009, è emerso che nei prodotti derivati da agricoltura biologica, il livello di pesticidi concessi dalla legge non viene mai superato, se non nell’1,34% dei prodotti, a differenza del 4% rilevato nei prodotti derivati da agricoltura tradizionale. Un altro studio di più di una decina di anni fa, condotto in Lombardia, conferma i risultati riportati in seguito da EFSA: il 27% dei prodotti derivanti da agricoltura convenzionale presentava residui di pesticidi, in quantità inferiori ai limiti richiesti dalla legge, mentre nel caso dei prodotti derivanti da agricoltura biologica, solo il 2,6% risultava positivo ai controlli, sempre rimanendo entro i limiti consentiti.
Inoltre, in certi casi, l’agricoltura biologica comporta meno emissioni di gas serra rispetto all’agricoltura tradizionale, ed ha un minor impatto ambientale a parità di superficie utilizzata per coltivarla.
Infine l’agricoltura biologica sembra effettivamente avere un maggior rispetto per la biodiversità a parità di superficie coltivata.
AGRICOLTURA BIOLOGICA: SVANTAGGI (Oppure esistono anche dei vantaggi nello scegliere prodotti da agricoltura convenzionale?)
L’agricoltura biologica ha una resa tendenzialmente più bassa rispetto a quella dell’agricoltura tradizionale, quindi i costi del prodotto finito si alzano sensibilmente, in alcuni casi perfino troppo.
Quello che è stato però dimostrato, è che la qualità nutrizionale dell’alimento non varia, se esso viene prodotto con metodi “biologici” piuttosto che con metodi convenzionali. Con questo intendo dire che se acquisto un’arancia da agricoltura biologica, essa avrà più o meno gli stessi nutrienti e le stesse vitamine di un’arancia proveniente da agricoltura convenzionale.
Quello che può cambiare è il gusto ed il tempo di raccolta. Se un prodotto viene raccolto acerbo e lasciato maturare nei frigo, le sue qualità organolettiche saranno diverse rispetto ad un prodotto colto maturo, a prescindere dal metodo di produzione, sia esso biologico o tradizionale.
Sembrerebbe che gli aspetti pro biologico superino quelli pro convenzionale, quindi che tutto ciò che è naturale è anche buono.
Ma è sempre così? Ne parleremo nel mio prossimo articolo. Vi aspetto!